Cervello e lettura

Nel corso dei decenni, molteplici studi hanno dimostrato che i neuroni attivati ​​dalla lettura sono gli stessi che si attivano quando si svolgono altre attività (come scrivere, correre o semplicemente toccare un oggetto). È come se il lettore eseguisse le stesse azioni dei personaggi del libro.
Secondo altre ricerche, la lettura è un metodo efficace per migliorare la capacità di immedesimarsi con le altre persone, esserne coinvolti, provare empatia e un modo per rilassarci.
Nel 2013, un gruppo di scienziati della Emory University ha evidenziato, attraverso uno studio, l’impatto della lettura sul cervello. In particolare, si è cercato di capire se la lettura fosse in grado di modificare le connessioni cerebrali dei soggetti coinvolti. Ogni sera, per nove giorni consecutivi, a un gruppo di volontari è stato chiesto di leggere 30 pagine dello stesso libro prima di andare a letto. Ogni mattina, il loro cervello è stato scansionato in fase di riposo. I ricercatori hanno così scoperto un aumento della connettività del lobo temporale sinistro (l’area del cervello correlata al linguaggio). Questo aumento della connettività è stato poi riscontrato anche nel solco centrale, che separa la corteccia motoria dalla corteccia sensitiva. Dal momento che i partecipanti non hanno letto durante la scansione, l’aumento della connettività cerebrale è stato sicuramente il risultato della lettura della sera precedente.

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