Dca e cervello

In uno studio pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry, i ricercatori hanno dimostrato che i normali schemi cerebrali di appetito sono alterati e invertiti nelle persone affette da disturbi alimentari. In questi soggetti infatti, i segnali provenienti da altre regioni del cervello possono far sì che quelli ipotalamici (responsabili dell’appetito) vengano ignorati.
Il professor Guido Frank e la sua equipe hanno utilizzato immagini di risonanza magnetica cerebrale per esaminare come reagiscono alla somministrazione di una soluzione zuccherata i cervelli di 26 donne senza un disturbo alimentare, 26 donne con diagnosi di anoressia nervosa e 25 con diagnosi di bulimia. Il team ha riscontrato alterazioni diffuse dei circuiti di ricompensa del gusto e della regolazione dell’appetito nel cervello delle partecipanti affette da disturbi alimentari.
Nel gruppo senza disturbi alimentari, le regioni cerebrali responsabili dell’assunzione di cibo hanno ricevuto segnali corretti dall’ipotalamo, mentre nel cervello di persone con anoressia e bulimia, il circuito ipotalamico è significativamente più debole e le informazioni viaggiano nella direzione opposta, quindi provengono dalla corteccia cingolata anteriore, che ha un effetto sui livelli di umore e può essere considerata il nostro sistema di “allarme”.
Il risultato di questa inversione è che il cervello delle pazienti affette da anoressia e bulimia è in grado di ignorare l’ipotalamo, rifiutando il segnale “mangia” e prolungando la restrizione di cibo attraverso l’influenza cognitivo-emotiva top-down del cingolo anteriore.

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