Le scelte alimentari dipendono dalla nostra personalità?
Gli esseri umani presentano una predisposizione per gli alimenti dolci e una avversione per quelli amari. Il piacere del sapore dolce è molto intenso durante l’infanzia, forse a causa del bisogno nutrizionale di consumare cibi energetici. Allo stesso modo, l’avversione per il gusto amaro è innata e ha origini lontane legate alla sopravvivenza e al fatto che la maggior parte delle sostanze velenose o nocive di origine vegetale presenti questo sapore.
Al contrario, le preferenze alimentari non sono fattori statici e universali: è stato infatti osservato che una persona tende a modificare (almeno in parte) le proprie preferenze alimentari nel corso della vita. Fattori che contribuiscono alle diverse abitudini alimentari degli individui possono essere la cultura d’appartenenza, le abitudini familiari, il packaging o la forma del prodotto.
Non solo: anche i tratti della personalità influenzano il cibo che si decide di mettere in bocca, regolando le scelte e lo stile alimentare in tutte le fasi della vita.
La ricerca svolta nel 2015 da Keller e Siegrist dell’Università di Zurigo ha mostrato che alti livelli di apertura mentale e coscienziosità sono associati a stili alimentari più sani, caratterizzati da un maggiore consumo di frutta e verdura e da uno minore di carne e bevande zuccherate.
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