Sostanze psichedeliche e morbo d’Alzheimer

Sempre più studi dimostrano come sostanze psichedeliche quali LSD, psilocibina e DMT possano essere utilizzate con successo per trattare disturbi dell’umore, ansia e depressione. Oltre ai benefici psicologici, la comprensione dei meccanismi d’azione fisiologici, inclusi gli effetti positivi sulla neuro infiammazione e sulla neuro plasticità, hanno portato a nuove ricerche. Gli studiosi stanno attualmente indagando se la terapia con le sostanze sopracitate possa essere utilizzata in modo più ampio, non solo per i disturbi dell’umore, ma anche per malattie neurodegenerative come la demenza senile e il morbo d’Alzheimer.
La malattia di Alzheimer, con oltre 30 milioni di casi in tutto il mondo, è la principale causa di declino cognitivo. Essa provoca una perdita di cellule e di connessioni a livello cerebrale, e la sua progressione porta al peggioramento di importanti facoltà mentali, tra cui memoria di lavoro, attenzione, pianificazione e autocontrollo.
L’eziologia dell’Alzheimer è complessa. Sono state riscontrate associazioni tra questa patologia e specifiche mutazioni genetiche, ma quest’ultime non rappresentano tutti i casi nella popolazione. Oltre alle mutazioni, sono stati identificati come fattori di rischio anche determinati stili di vita, come una dieta ricca di alimenti processati, la mancanza di esercizio fisico, il fumo, un eccessivo consumo di alcol e l’isolamento sociale.

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