Dismorfofobia e cervello

Il disturbo di dismorfismo corporeo, precedentemente noto come dismorfofobia, rientra nel capitolo dei disturbi ossessivo-compulsivi del DSM-5. Il disturbo è caratterizzato da eccessiva preoccupazione per uno o più difetti fisici; quest’ultimi possono essere minori o addirittura inesistenti, ma essere comunque visti come profondamente inquietanti.
Il disturbo da dismorfismo corporeo, se non adeguatamente trattato, ha solitamente un decorso cronico ed è talvolta associato a disabilità da moderata a grave. Negli adulti, la presenza della malattia porta spesso a un disagio sociale, che si manifesta con un alto tasso di disoccupazione e isolamento sociale. Anche tra i giovani, la presenza di dismorfofobia è predittiva dell’abbandono scolastico, di un rendimento scolastico peggiore e dell’isolamento sociale.
Le persone affette da dismorfofobia si definiscono brutte, anormali o deformi, e la percezione del difetto è fonte di profonda vergogna e disagio. Inoltre, i sentimenti di colpa e vergogna associati al disturbo aiutano a spiegare gli alti tassi di idee e tentativi di suicidio in questi pazienti.

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