Sport e memoria

L’esercizio aerobico non solo fa bene al corpo, ma protegge anche i neuroni e li mantiene giovani. Lo ha rivelato un recente studio statunitense della Mayo Clinic che, tra diversi sport, ha evidenziato quelli che presentano gli effetti più benefici sull’attività cerebrale. Tra i candidati, corsa, nuoto, basket, ciclismo, calcio, tennis e scherma.
Il tempo (e l’impegno) necessario per ridurre il rischio di declino cognitivo è di soli 30 minuti di esercizio aerobico 5 volte a settimana, grazie a un maggiore e costante apporto di ossigeno.
Sforzi a intensità submassimale e prolungati nel tempo, come quelli svolti durante la marcia o il canottaggio, in cui la respirazione e la frequenza cardiaca rimangono costanti, consentono al sangue di raggiungere aree del cervello che altrimenti potrebbero non essere adeguatamente perfuse e ossigenate (a causa di una vita sedentaria), prevenendo così la morte neuronale. Per il cervello, ciò significa ritardare l’insorgenza del deterioramento cognitivo e di qualsiasi malattia neurodegenerativa. Anche gli sport di squadra quali calcio, basket e pallavolo sono ottimi, in quanto stimolano sia l’attività dell’emisfero sinistro, dove risiedono capacità di ragionamento e comprensione, sia quella dell’emisfero destro, dove risiedono creatività e immaginazione.
Sport come il tennis o la scherma, che richiedono l’utilizzo di uno strumento, attivano poi aree del cervello dedicate alla coordinazione e alla percezione dello spazio.

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